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Frigosystem mette a disposizione dei propri clienti una vasta gamma di centraline di termoregolazione, che consentono di regolare la temperatura dei fluidi di lavoro dei processi in un ampio intervallo di temperature, che vanno dai 20°C fino ai 300°C. Dipendentemente dalla temperatura di lavoro richiesta, i fluidi di lavoro possono essere di diversa natura. Generalmente i fluidi più utilizzati sono: acqua, acqua demineralizzata, acqua glicolata, olii diatermico, olii siliconici.

La termoregolazione dei fluidi all’interno delle centraline viene realizzata tramite la combinazione di un sistema di raffreddamento (diretto o indiretto) e un sistema di riscaldamento a resistenze elettriche. Queste hanno il compito di incrementare la temperatura del fluido di lavoro che sarà usato come vettore termico di riscaldamento per il processo industriale del cliente.

Le resistenze elettriche devono essere accuratamente progettate e selezionate in modo da non rovinare il fluido che riscaldano. Ogni fluido, infatti, ha una propria temperatura critica che non deve essere mai superata per evitare che vengano danneggiate le proprietà e la composizione fisica del fluido stesso.

Il parametro da monitorare e attenzionare è la temperatura di pelle, ossia la temperatura della superficie a contatto tra resistenza e fluido. Questa è dipendente da:

-          Temperatura di uscita richiesta del fluido;

-          Carico superficiale (W/cm2);

-          Tipo di fluido da scaldare;

-          Velocità del fluido.

Con particolare riferimento all’olio diatermico, questo parametro deve essere molto più basso rispetto a quello dell’acqua, in quanto possono innescarsi fenomeni di cracking nel fluido stesso. Il fenomeno di cracking consiste in una vera e propria carbonizzazione dell’olio, che dà vita alla formazione di incrostazioni dell’olio, ormai deteriorato, sulla superficie della resistenza. È facilmente intuibile che tale fenomeno riduce la capacità della resistenza di trasferire il calore al fluido (causa l’aumento della resistenza termica superficiale) e, conseguentemente, causa la bruciatura della resistenza stessa.

Per sopperire a tali problematiche, Frigosystem progetta le proprie resistenze in modo da avere un carico specifico (misurato in W/cm2) idoneo al fluido di lavoro. Inoltre le resistenze sono dotate di sistemi di limitazione della temperatura massima del fluido, in modo da prevenirne il danneggiamento.

A parità di potenza elettrica, le resistenze con bassi valori di carico superficiale necessitano di superfici di scambio più ampie. Ciò significa che, a livello di investimento iniziale, siamo di fronte ad un più elevato costo impiantistico. Nonostante ciò, tali accorgimenti ci permettono di avere due grandi benefici: l’allungamento della vita utile della resistenza (e della centralina) e la riduzione dei tempi di fermo dell’unità dovuti alla rottura della resistenza.

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